sabato 20 giugno 2015

Architetti e Architettura




Architetti e Architettura, o ... solo architettare?






René Magritte: L'art de la conversation, 1950 (Collezione privata).

Il dibattito sul ruolo dell'Architetto nella nostra società ha perso di mordente per la prevaricazione - nel senso più lessicale del termine (1) e (2) - di pochi su molti: 'archistar' versus Architetti.
Eppure gli Architetti italiani sono molto bravi e soprattutto i giovani sono pieni di voglia di fare, crescere e imparare. Ma non hanno spazio, non trovano occasioni per emergere, si demotivano e si piegano a lavorare, spesso solo come disegnatori, negli studi professionali dei colleghi più affermati o più anziani; per trenta denari vendono la loro anima al diavolo e appiattiscono le loro capacità riducendosi a fare i "servitor di due padroni" (il titolare dello studio e il 'Dio danaro', quest'ultimo necessità per la sopravvivenza).
Occorre dunque cambiare rotta. Ma come? I giovani Architetti per fare Architettura devono architettare il modo di trovare la chiave per realizzare i propri sogni. "L'art de la conversation" può essere la chiave di lettura; confrontarsi con gli altri, cooperare assieme, mettere in funzione la fucina di idee proprie dei giovani, creare, inventare, proporre e ... avere coraggio. Noi genitori siamo disposti a credere in loro e aiutarli in questo difficile cammino, loro devono credere di più in noi e accettare un dialogo che può essere foriero di mille e mille occasioni altrimenti celate dal quotidiano. Costruire e de-costruire, in un continuo alternarsi degli opposti, per immaginare assieme il loro futuro, senza la presunzione di riuscirci ma con la modestia di provarci.



(1) prevalere nei confronti di altri abusando della propria forza o abilità
(2) agire in modo immorale, oltrepassare i limiti del giusto o del lecito

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